Vicenza si è affermata a livello mondiale principalmente
nel settore orafo, nella lavorazione dei
metalli preziosi e nel
settore del tessile.
I cambiamenti economici e la globalizzazione hanno però messo a dura prova il sistema produttivo vicentino,
ridimensionando pesantemente il comparto tessile, oggi praticamente scomparso e relegato a produzioni di alta
qualità (Diesel tanto per citarne una).
Negli ultimi anni, Vicenza ha subito la concorrenza dei paesi dell'area Asiatica, soprattutto
Cina e
India,
in merito alla produzione orafa, dove la città berica ha perso il proprio primato, anche per scarsa lungimiranza
di
investimenti economici e programmazione economica.
Il sistema produttivo tipico del Nord Est, composto da una miriade di piccole e piccolissime imprese, ha consentito al
sistema produttivo di potersi riqualificare in breve tempo, anche se ormai il settore orafo ha perso buona parte
dei propri occupati e degli investimenti.
Vicenza è una delle città venete a minor tasso turistico, dove
l'area prealpina di Asiago rappresenta forse l'unico
elemento di attrazione turistica; la città, nonostante ricca di tesori unici al mondo e con ben 2 monumenti
considerati patrimonio Unesco, non è mai stata in grado di promuvoersi a livello internazionale.
Ancora oggi, l'area monumentale palladiana, unica al mondo, resta di difficile accesso turistico, per non parlare di
tutta l'area romana e rinascimentale.
La struttura produttiva vicentina si sta avviando e specializzando nel comparto dei servizi avanzati, con un polo
tecnologico di buona qualità nell'area scledense
legato ai servizi informatici e webdesign, e punta a recuperare sui servizi commerciali.
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